University of Toronto G8 Information Centre
Vertici G7/G8

Incontro del Presidente del Consiglio Giuliano Amato con i giornalisti sui temi del G8

11 maggio 2001

Vuole essere un resoconto per il Governo futuro che eredita il lavoro in questo stadio. Io posso ora fornirvi una informativa della prevista cronologia degli eventi; poi entriamo nella agenda. Gli eventi includono gli incontri relativi al G7 ed al G8. Il G7 riguarda le questioni economiche-finanziarie; il G8 la parte restante dell’Agenda. La caratteristica di quest’anno, per una decisione assunta ad Okinawa, è di concentrare l’attenzione dei Capi di Stato e di Governo che partecipano abitualmente al G8 su alcuni temi specifici, su cui riceveranno dei papers e non un comunicato già scritto, con soli poteri di emendamento, secondo la prassi. Una decisione unanime ha stabilito di lasciare il comunicato con tutti gli itemps inclusi e facenti parte della key del G8, ma di aggiungere ad esso – predisposto sulla base delle attività dei Ministri delle Finanze e soprattutto di quelli degli Esteri – alcuni punti da definire e da mettere a fuoco dagli stessi protagonisti, senza un comunicato già stilato.

Il G7 inizierà con il lunch del 20 luglio e proseguirà nel pomeriggio. Farà seguito un evento informale che anticipa il tema principale da trattare: le strategie per la riduzione della povertà. Questo evento informale vedrà intorno al tavolo i componenti del G8, il Segretario Generale delle Nazioni Unite e – non credo – più di due rappresentanti delle Agenzie dell’ONU, i Capi di Stato e di Governo di alcuni Paesi rappresentativi del problema della povertà; non quindi rappresentati di Istituzioni od Organismi internazionali o associativi dei Paesi, ma del problema delle povertà.

Prevediamo la presenza di due Paesi africani, un Paese asiatico, un Paese latino-americano. Mi consentirete di non presentare i nominativi, sia perché gli inviti non sono ancora partiti, sia perché si sta finalizzando l’elenco.

In serata si avrà un pranzo offerto dal Presidente della Repubblica, che coinvolgerà non soltanto i Capi di Stato e di Governo del G8, ma anche quelli di altri Paesi.

Il G8 inizia formalmente la mattina successiva e si concluderà nella mattinata del 22 luglio.

Per il G7 si prevede come tema principale lo stato dell’economia e le sue condizioni, come risulterà nel mese di luglio: chi è la locomotiva, quali sono le prospettive. I Ministri finanziari infatti si riuniranno – chiudendo il loro G7 il 7 luglio – fornendo così le guide-lines.

Ritengo si parlerà di trade, perché c’è un collegamento con il tema dell’economia e del modo di rafforzarla. Si parlerà di HIPC e del tema della cancellazione del debito. Le HIPC appaiono al G8 al fine dello studio sulle strategie sulle riduzione della povertà; al G7, dove i protagonisti sono più aridi, – non scrivete queste osservazioni che potrebbero crearmi incidenti con i Ministri del Tesoro – si guarderà il profilo della cancellazione del debito: quali Paesi hanno raggiunto il decision point e le relative procedure. Ci aspettiamo comunque una posizione abbastanza incoraggiante: 22 Paesi hanno raggiunto il decision point: questo ci indica che 34 miliardi di dollari saranno cancellati, più i meccanismi tradizionali, si giunge così a 53 miliardi di dollari, che è il 70% dello stock iniziale del debito.

Si parlerà anche sicuramente della Russia che è un tema ricorrente: il suo debito infatti sta giungendo a punti di maggior peso. Si discuterà poi di architettura finanziaria, che è un tema classico dei G7 e che riguarda l’assetto e i compiti delle varie Istituzioni.

Si discuterà nondimeno di quei temi normalmente collegati alla discussione dell’architettura finanziaria, come gli abusi del sistema finanziario (paradisi fiscali, riciclaggio, centri off-shore).

Per il G8 il punto focale è la lotta alla povertà. L’iniziativa rafforzata di Colonia ha visto una prima fase di incremento per la cancellazione e per i Paesi identificati siamo anche giunti anche al 100%, al di là delle aspettative nate in quella sede, di sicuro grazie all’impulso italiano, oltre che di altri Paesi. Lo stadio successivo Colonia è stato quello di esaminare le cause delle povertà che generano debito anche successivamente alla cancellazione. C’è quindi un esame di cosa emerge successivamente, anche se il problema della povertà resta primario. Tanto ciò è vero che io concessi alle NGOs di assegnare quel titolo al documento, per sottolineare che la cancellazione del debito è sempre la premessa a cui necessita una fase successiva. Conoscete tra l’altro il documento del Ministero del Tesoro e potrete osservare come abbia ben impostato la questione. Uno dei temi principali è quello della liberalizzazione del commercio dai Paesi debitori, per i quali siamo riusciti ad ottenere la totale solidarietà europea sul principio Everything but arms: tutto deve essere liberamente importabile da questi Paesi, al di fuori delle armi. Non è detto che sarà facile imporlo nel mondo, ma ormai non ci presentiamo più con la posizione di singoli Paesi. Questa era già la nostra posizione ad Okinawa, ma in quella sede il Presidente Prodi non era ancora nelle condizioni di assumerla, non per propria volontà; attualmente, per il consenso raggiunto nella Unione, egli può presentare questa posizione comune. Conoscete anche altri aspetti del documento del Ministero del Tesoro, come le iniziative focalizzate alla lotta alla malattia (non solo AIDS, ma anche malaria e tubercolosi) e sul rafforzamento dei sistemi educativi. Nel primo caso, i Paesi già oggetto di svariate iniziative dovrebbero comunque vedere a Genova la nascita di un nuovo Trust fund che avrà come nome di battesimo Genova e come cognome Ottawa. Speriamo che partendo da Genova arrivi al G8 di Ottawa con una finale maturazione, che dovrebbe raccogliere contributi pubblici e privati, per garantire non solo l’afflusso di medicine, ma anche la costruzione (attraverso il volontario esterno e interno ai Paesi) di strutture sanitarie per adoperare le medicine, perché il problema non è solo farle arrivare. La questione del prezzo delle medicine sussiste ed è in via di soluzione. Ovviamente si cerca di fare in modo che i Paesi interessati le ottengano a prezzi ragionevoli, ma è oltremodo importante fare in modo che non restino inutilizzate o facciamo una brutta fine. Non dobbiamo dimenticare che una parte dei prodotti sono destinati a prevenire le malattie e non a curarle. Sarà varato un programma apposito, sul quale hanno lavorato italiani e francesi, per prevenire la trasmissione del virus dalla madre al figlio, perché è possibile. Impostare un tale programma di prevenzione significa fornire una prospettiva per il futuro a questi Paesi ove il tasso di mortalità infantile, per l’AIDS, è soffocante. Sulla education vorremmo fornire una tempistica certa per la realizzazione dell’impegno raggiunto nelle Nazioni Unite sulla primary education, nell’assemblea del Millennium. Vorremmo attivarci non solo sulla questione generalizzata, ma sul problema donna, che sussiste sia sulla malattia sia sulla education. L’obiettivo è non aver più le missing women: donne che scompaiono per la assenza di cura o sono travolte dall’assenza di education quando entrambe sussistono, ma riservate ai maschi. Il lavoro della DOT Force dovrebbe sbucare al G8, non con pillole di guide-lines sul contributo delle nuove tecnologie allo sviluppo e sull’antidoto al digital divide, ma con progetti concreti con il commitment di imprese, affinché siano poste in attuazione. Questo è il senso del prossimo G8: spostarsi dall’ammonimento sull’uso delle tecnologie ai progetti concreti.

Questa è l’articolazione dei temi collegati alla riduzione della povertà

Altri temi saranno la sicurezza alimentare, l’ambiente ed altri: su molti prevediamo anche diversità di vedute. Sul tema della sicurezza alimentare già ad Okinawa emersero posizioni diverse sul principio di precauzione e le implicazioni sul transgenico. Nel corso del tempo le differenze sono rimaste e prevediamo il permanere della discussione.

In materia di ambiente sapete che sono ora in discussione, sull’altra sponda dell’Atlantico, i criteri di Kyoto. Confidiamo che almeno gli obiettivi siano condivisibili, ma sarà importante la convergenza sui parametri.

Ci saranno scambi di vedute su due temi, sui quali è meno facile prevedere conclusioni operative, ma è importante l’interesse del G8: le migrazione e le implicazioni collegate sulle Regioni; la governance della globalizzazione. E’ importante iniziare a discutere tra i rapporti dei Governi dei maggiori Paesi industrializzati, che in ragione di questa posizione assumono responsabilità nel mondo, e gli altri. E’ importante vagliare i rapporti tra i Governi rappresentativi e tutto quel gran mondo di NGOs che rivendicano il diritto di discutere sulle medesime questioni. Questo rapporto si è manifestato anche con conflittualità, ma deve essere valutato, per esaminare le ragioni della conflittualità, al di là delle ideologie difficilmente rimovibili. Voi conoscete il mio pensiero sull’argomento. Si pensa comunque che le Istituzioni rappresentative, in ragione delle strozzature esistenti nei canali della democrazia rappresentativa siano spesso più sensibili agli interessi forti, che non a quelli deboli, che le NGOs ritengono di rappresentare. Il tipo di integrazione che può sussistere è un tema da rappresentare, perché altrimenti continueranno per anni gli incontri delle Istituzioni rappresentative all’interno e di manifestazioni delle Istituzioni, non rappresentative sul piano formale, al di fuori. Naturalmente questo ultimo tema evoca il problema della sicurezza a Genova: è un lavoro che prosegue con continuità, con apprestamento dei necessari meccanismi, con contatti e rapporti di collaborazione tra noi e altri Governi, con attenta valutazione degli eventi similari nei mesi trascorsi. Il Capo della Polizia mi ha informato dello stato attuale della preparazione. C’è la consapevolezza che il G8 rappresenta il momento di massima espressione del dissenso, perché si riuniscono sempre i Paesi più ricchi del mondo; la preparazione dei dispositivi è comunque all’altezza delle aspettative.

Poso completare posso affermare che il lavoro di preparazione continuerà: il 18 si avrà una riunione degli sharp, per finalizzare alcune questioni. In seguitò si avranno le riunioni dei Ministri finanziari e degli esteri nel mese di luglio secondo le previsioni. In capo a questo Governo ci sarà la riunione degli sharp il 18.

Ho dimenticato di informarvi che, solo mezz’ora fa, abbiamo firmato un memorandum, Monsiglior Nicora ed io, sulla utilizzazione dei Fondi raccolti dalla Conferenza Episcopale italiana tra privati e destinati ai programmi di riduzione della povertà in due Paesi africani, nell’ambito dei congegni previsti dalla legge sulla cancellazione italiana del debito. Essa prevede che una parte del debito cancellata possa essere trasfusa, insieme a fondi di altra provenienza, per tali programmi. Questa questione è interessante, perché rappresenta il nostro primo pegno di passaggio dalla cancellazione del debito ai programmi per la riduzione. Tutto ciò è stato possibile avvenuto perché, da una parte è stata resa operativa la nostra disciplina interna e dall’altra perché i Paesi che stanno giungendo al decision point, sono già in condizioni di fruire del primo passo: la cancellazione del costo del servizio.

Devo dire che io ero abituato a frequentare in modo saltuario i giornalisti. In questi giorni, invece, che ho avuto modo di frequentarvi assiduamente, ho constatato la vostra assoluta precisione, ma ho anche verificato che, a volte, siete prigionieri dello spazio che vi viene assegnato: alcuni tagliatori implacabili di parole, spesso agiscono creando dei problemi. Il problema è nata sulla domanda sul perché non ho incontrato Bush. Io non sarò a Genova: è pacifico, ma la fase di preparazione del G8 è questa. Il successivo Governo, che entrerà in carica non oltre la prima decade di giugno – mi auguro ardentemente – dovrà muoversi sul binario tracciato dal mio Governo, perché questa è una macchina con una tempistica ben definita. Se il Presidente Bush non ha manifestato l’interesse d’incontrarmi, riservandosi di incontrare il mio successore, dimostra che non ha interesse a concorrere “personalmente” all’impostazione del G8. Gli Stati Uniti concorrono attraverso gli sharps, come tutti gli altri Paesi. La notizia è stata pubblicata tagliando il “personalmente”, cambiando notevolmente il senso del discorso. Sembra quasi che io voglia affermare che il Presidente o gli Stati Uniti non si pongano il problema di concorrere al G8, ma io non avevo detto questo. Personalmente è un avverbio molto lungo, ma nell’economia della frase era irrinunciabile.

Sulla questione fisco lascerei la parola a Lorenzo, che era presente a Washington. Poiché non amo essere impreciso vi chiedo di rivolgervi al Ministro Visco.

Non confermo il viaggio in Giappone; poiché ci sono molti problemi, essendosi appena costituito il Governo. Stiamo tentando di risolvere il problema attraverso delle lettere, anche se la comunicazione non avviene attraverso e-mail, ma attraverso il cartaceo per attenerci al sistema tradizionale dei documenti di lavoro. Io visito sempre volentieri Tokyo, ma questa soluzione mi sembra ottima.

Ora non mi sembra il caso di affrontare la questione della localizzazione delle manifestazioni dei contestatori. Lei capirà: è adulto come me. Non si sembra intelligente fornire mappe per il mondo. A volte anche il ritardo ha un senso.

Sul Medio oriente ho dimenticato di comunicarvi che c’è sempre – solitamente durante i momenti informali del G8: il lunch ed il dinner della seconda giornata – il tema regional conflicts. Se ne parla a secondo dei temi emergenti. Avrei dovuto comunicarvelo. Non esiste alcun sottotema specifico, come ambiente o sicurezza, ma la scatola del regional conflicts viene normalmente aperta a pranzo e a cena. Oggi si parla più di Israele e meno dei Balcani; domani viceversa. In ogni caso viene riservato, come sempre, questa spazio, anche se, su questi argomenti, nulla viene tracciato in precedenza perché sono i temi sui quali Capi di Stato e di Governo hanno una informazione quotidiana.

In non penso: io organizzo.

Non sarà valutato, ma fa parte del lavoro di preparazione. Noi l’abbiamo impostato partendo dalla premessa che le azioni che il G8 può “decidere”– dico decidere tra virgolette perché il G8 non è un organo, ma espressione di un orientamento: le azioni sono lasciate ai Governi ed agli organismi competenti – richiedono la collaborazione attiva delle NGOS, specialmente sui temi più delicati. Non si entra nei villaggi per portare pillole preventive o curative attraverso i Governi, ma ci si entra attraverso le NGOs. Questo è il punto. Questa necessaria connessione ci conduce a lavorare con loro, definendo in via finale documenti e impianti, tenendo conto delle loro posizioni.

Non lo so.

E’ costantemente informato dei nostri lavori. Poiché il Governo successivo, per ragioni di pura tempistica, si trova in binari che devono essere condivisi, anche il Presidente Berlusconi è regolarmente informato delle evoluzioni, delle impostazione e di tutto il lavoro organizzativo.


Source: Governo italiano


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