University of Toronto G8 Information Centre
Vertici G7/G8

DICHIARAZIONE G7

Genova, 20 luglio 2001

Traduzione informale dall'originale in lingua inglese

1. Noi, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi G7 ed i Rappresentanti dell'Unione Europea, ci siamo incontrati oggi a Genova per affrontare le sfide poste dalle tendenze macroeconomiche a livello mondiale e per rafforzare gli sforzi volti a promuovere la crescita e la stabilità nonché a migliorare l'efficienza del sistema finanziario internazionale.


Economia Mondiale

2.   Mentre nell'arco di un anno il rallentamento dell'economia globale è stato più forte del previsto, politiche economiche appropriate e buoni dati economici fondamentali forniscono una solida base per una crescita piu' elevata. Continueremo a vigilare, in anticipo sugli eventi, per attuare, secondo le necessità, le misure idonee a assicurare che le nostre economie si avviino verso un modello di crescita sostenuta, in linea con il loro potenziale. Ci impegniamo ad attuare politiche che contribuiranno alla crescita globale privilegiando una forte crescita produttiva in un sano quadro macroeconomico, tramite riforme strutturali, libero commercio e rafforzamento della cooperazione economica internazionale. 

3. Le economie emergenti risultano colpite in modo disomogeneo dagli sviluppi dell'economia globale. I tassi di crescita in alcuni paesi si sono indeboliti convergendo su valori più sostenibili, mentre in altri hanno subito una brusca decelerazione. Apprezziamo i progressi effettuati in molti paesi per aumentare la capacità di resistenza di fronte a potenziali crisi e i passi compiuti nello scorso anno per rafforzare il sistemna finanziario internazionale al fine di meglio prevenire le crisi. Tuttavia, i recenti sviluppi nei mercati emergenti evidenziano la necessità di compiere ulteriori progressi per rafforzare i sistemi finanziari interni e le posizioni di bilancio. Le recenti misure prese in Argentina e in Turchia costituiscono passi positivi in questa direzione. Apprezziamo questi sforzi e incoraggiamo la continua attuazione dei loro programmi di riforma in stretta collaborazione con il FMI e le altre istituzioni finanziarie internazionali competenti.

4. L'innalzamento e la volatilità dei prezzi del petrolio sono motivo di tensione per l'economia mondiale, in particolare per i paesi in via di sviluppo più vulnerabili. Aumentare e diversificare l'offerta di energia, migliorare l'efficienza energetica, estendere le infrastrutture e stabilizzare i mercati petroliferi rappresentano obiettivi importanti. I paesi produttori ed i paesi consumatori di petrolio dovrebbero mantenersi in stretto contatto. 

5. Oltre ad accordarci sulle politiche che stiamo seguendo nelle nostre economie, oggi abbiamo convenuto che per rafforzare l'economia globale è necessario cooperare su tre ulteriori fattori: 

Il lancio di un nuovo Round negoziale in materia commerciale.

6. Per conseguire una crescita economica sostenuta a livello mondiale è necessario rinnovare l'impegno alla liberalizzazione commerciale. L'apertura globale dei mercati ed il rafforzamento della Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) quale chiave di volta del sistema commerciale multilaterale, sono dunque un imperativo economico. E' per questa ragione che oggi ci impegniamo personalmente e congiuntamente a lanciare un nuovo ed  ambizioso Round di negoziati globali in materia commerciale, in occasione  della Quarta Conferenza Ministeriale del WTO, a Doha, Qatar, il prossimo Novembre. 

7. Siamo impegnati a lavorare con i paesi in via di sviluppo, compresi quelli meno sviluppati, per garantire che il nuovo Round sia investito delle loro priorità, ricorrendo a strumenti quali il migliore accesso ai mercati e regole commerciali più solide e più trasparenti. Riconosciamo che ci sono legittime preoccupazioni per l'attuazione degli accordi dell'Uruguay Round. Esprimiamo apprezzamento per il costante progresso compiuto sin qui in materia di attuazione di tali accordi e siamo pronti ad esaminare modalità che consentano di effettuare progressi ulteriori in connessione con il  lancio di un nuovo Round. La creazione di capacità   è essenziale per integrare i paesi in via di sviluppo nel sistema commerciale e stiamo intensificando i nostri sforzi per fornire la nostra assistenza in questo campo, anche d'intesa con le istituzioni internazionali.

8. Nell'interesse di tutti, il nuovo Round dovrebbe avere come base un'agenda equilibrata, e, allo stesso tempo, dovrebbe chiarire, rafforzare ed estendere l'applicazione delle regole multilaterali. Un migliore meccanismo per la soluzione delle controversie è fondamentale a tal fine. Una maggiore trasparenza all'interno dello stesso WTO è a sua volta importante per rafforzare la fiducia nel sistema commerciale globale. Il WTO dovrebbe continuare a rispondere alle legittime aspettative della società civile, e garantire che il nuovo Round alimenti uno sviluppo sostenibile.

9. Riconosciamo l'importanza di allargare la composizione del WTO su basi economiche significative. Ci rallegriamo che i negoziati con la Cina siano ormai quasi completati e che si stiano compiendo progressi in vista dell'accessione della Russia. Sosterremo con risolutezza gli altri candidati che si sforzano di soddisfare tempestivamente i requisiti di ammissione, nella prospettiva di rendere il WTO un'organizzazione veramente universale.


Il consolidamento del Sistema Finanziario Internazionale

10. Il potenziamento della crescita e della prosperità globale dipende in modo cruciale dall'esistenza di un sistema finanziario internazionale solido e stabile. Siamo uniti nella determinazione di continuare a rafforzarlo per prevenire le crisi finanziarie, per limitare l'impatto di quelle che inevitabilmente si verificheranno, e per contrastare gli abusi finanziari.

11. Dopo il Vertice di Okinawa sono stati fatti alcuni passi importanti, fra i quali rientrano le misure volte a potenziare un'efficace prevenzione delle crisi tramite il rafforzamento della sorveglianza da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e tramite l'incoraggiamento ad applicare i principali codici e standard internazionali; le misure volte a coinvolgere il settore privato nella prevenzione e nella soluzione delle crisi; quelle che mirano a snellire e a riformare gli sportelli di credito FMI e ad accrescere la trasparenza e la responsabilizzazione del FMI. Questi sforzi debbono continuare.

12. Guardando al futuro, approviamo le raccomandazioni presentate dai nostri Ministri Finanziari per varare misure che rafforzino ulteriormente il sistema finanziario internazionale ed il loro impegno ad incoraggiare un consenso internazionale in tal senso. In particolare, le istituzioni finanziarie internazionali ed i paesi del G7 devono essere pronti ad aiutare gli altri paesi nell'adozione delle politiche necessarie a garantire accesso che non sia effimero ai mercati finanziari. Appoggiamo altresì le proposte dei Ministri Finanziari per sviluppare ulteriormente la struttura di coinvolgimento del settore privato.

13. Le Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs) svolgono un ruolo centrale nella lotta alla povertà tramite l'impulso ad accrescere la produttività ed il supporto allo sviluppo economico equo e sostenibile: contribuiscono pertanto a raggiungere gli obiettivi internazionali di sviluppo per il 2015. A tal fine, approviamo pienamente le raccomandazioni formulate dai nostri Ministri Finanziari per riformare le MDBs e concentrare le loro attività sugli investimenti di base nelle risorse umane e nel settore sociale, curando in particolare la salute e l'educazione. Incoraggiamo le MDBs a proseguire l'esame delle loro strutture interne al fine di accrescere la loro efficienza operativa. Attribuiamo particolare importanza a:

Chiediamo alle MDBs di dare il proprio sostegno ai beni pubblici globali, quali la lotta alle malattie infettive, l'apertura del commercio, la promozione della stabilità finanziaria e la protezione dell'ambiente. Sosteniamo un significativo rifinanziamento dell'IDA e, in quel contesto, verificheremo come aumentare l'uso di doni per investimenti in settori sociali sociali prioritari, quale l'istruzione e la sanità.

14. Riconfermiamo il nostro sostegno all'azione multilaterale volta a contrastare gli abusi del sistema finanziario globale ed approviamo le raccomandazioni presentate dai nostri Ministri Finanziari per far fronte a questa sfida. Apprezziamo gli sforzi che vari paesi stanno compiendo per porre rimedio alle debolezze dei rispettivi regimi di controllo del riciclaggio di denaro. Approviamo le recenti decisioni del Gruppo di Azione Finanziaria (FATF) che cancellano quattro paesi dalla lista dei paesi non-cooperativi e raccomandano l'adozione di contromisure aggiuntive nei confronti dei paesi maggiormente non-cooperativi qualora non adottino misure adeguate entro il 30 settembre 2001. Le istituzioni finanziarie internazionali hanno un ruolo importante per aiutare le giurisdizioni nazionali a migliorare i rispettivi sistemi anti-riciclaggio e le sollecitiamo ad accrescere i loro sforzi in tal senso. Auspichiamo ulteriori progressi nella valutazione di conformità agli standard di supervisione e di regolamentazione in materia di centri finanziari off-shore. Attendiamo il rapporto interinale dell'OCSE per il 2001 sulle pratiche fiscali dannose e appoggiamo il lavoro delineato dai nostri Ministri Finanziari per contrastare tali pratiche. Chiediamo ai nostri Ministri Finanziari di lavorare ulteriormente su questi temi.


L'Iniziativa HIPC a favore dei Paesi poveri maggiormente indebitati

15. L'Iniziativa HIPC rafforzata che abbiamo lanciato lo scorso anno a Colonia mira ad aumentare la crescita, a ridurre la povertà e ad offrire una soluzione definitiva all'indebitamento non sostenibile, riducendo il debito sulla base di un rafforzamento delle politiche di riforma. Apprezziamo gli importanti progressi che sono stati compiuti nell'attuazione dell'Iniziativa. Ad Okinawa nove paesi si erano qualificati per la riduzione del debito. Adesso, ventitre paesi (Benin, Bolivia, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Guyana, Honduras, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Niger, Rwanda, Sao Tomé e Principe, Senegal, Tanzania, Uganda e Zambia) stanno beneficiando della Iniziativa, per un ammontare totale di riduzione del debito pari ad oltre 53 miliardi di dollari, a fronte di uno "stock" iniziale di debito pari a 74 miliardi di dollari. Ciò ridurrà considerevolmente il servizio del debito, liberando in tal modo risorse da utilizzare nel settore sociale, in particolare nella educazione e nella salute.

16. Abbiamo tutti convenuto di offrire come minimo l'annullamento del 100% dei debiti derivanti dagli aiuti pubblici allo sviluppo (ODA) e da crediti commerciali previsti dall'Iniziativa per i paesi HIPC che si qualificano. Sollecitiamo i paesi che ancora non lo hanno fatto a fare dei passi avanti in questa direzione, e sottolineiamo la necessità che tutti i creditori bilaterali partecipino pienamente ed attivamente a rendere disponibile un tempestivo alleggerimento del debito per i paesi HIPC.

17. Incoraggiamo i paesi HIPC che non hanno ancora raggiunto il "punto di decisione" a mettere in atto velocemente le necessarie riforme economiche e sociali, incluso lo sviluppo di una strategia per la riduzione complessiva della povertà, in cooperazione con la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale. Le riforme economiche, strutturali e sociali, il miglioramento del sistema di regole di governo ed una capacità rafforzata per monitorare le spese mirate a ridurre la povertà sono elementi necessari per assicurare il massimo effetto all'alleggerimento del debito. In particolare, facciamo appello ai paesi coinvolti in conflitti militari affinché depongano le armi ed intraprendano le riforme necessarie. Confermiamo la nostra disponibilità ad aiutarli ad adottare le misure occorrenti per beneficiare dell'alleggerimento del debito. Ci impegniamo a continuare a lavorare insieme per assicurare che i benefici dell'alleggerimento del debito si traducano in assistenza per i poveri e più vulnerabili.


Sicurezza Nucleare

18. Plaudiamo la chiusura definitiva della centrale nucleare di Chernobyl il 15 dicembre 2000, che rappresenta un risultato fondamentale a sostegno della sicurezza nucleare.

 


Source: Vertice di Genova 2001


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