Da Colonia a Miyazaki.
Nel vertice del giugno 1999 a Colonia i Ministri degli Esteri degli otto paesi più industrializzati convennero, per la prima volta, sulla necessità di migliorare le proprie politiche in tema di prevenzione dei conflitti focalizzando la propria attenzione su un più marcato rispetto della Carta delle Nazioni Unite, sul rafforzamento delle istituzioni democratiche, dei diritti umani e dello stato di diritto. Una maggiore attenzione che venne richiamata anche dai Capi di Stato nel loro comunicato finale e che portò ad una sessione ad hoc del G8 sulla prevenzione dei conflitti (Berlino, dicembre del 1999). In tale occasione i Ministri degli Esteri diedero mandato ai propri Direttori Politici di prevedere specifiche riunioni in vista del Vertice di Okinawa del luglio 2000.
Le iniziative di Miyazaki per la prevenzione dei conflitti.
Riunito per la prima volta sotto la Presidenza giapponese, il Gruppo Esperti sulla Prevenzione dei Conflitti (Conflict Prevention Officials' Meeting - CPOM) ha adottato su mandato dei Ministri degli Esteri, un approccio multi-dimensionale ("comprehensive approach"), analizzando i diversi ruoli giocati da ciascun fattore in ciascuna fase dello sviluppo delle crisi in considerazione della diversità e della complessità delle cause dei conflitti.
A Miyazaki, il 13 luglio 2000, i Ministri degli Affari Esteri del G8 hanno approvato il documento "G8 Miyazaki Initiatives For Conflict Prevention", incentrato su cinque tematiche:
1) Armi leggere
Il G8 ha sottolineato come il traffico incontrollato ed illegale al pari della eccessiva proliferazione delle armi leggere nel mondo rappresentano fattori di rischio per la pace e la stabilità. Enfatizzando la necessità per le istituzioni internazionali ed i singoli paesi di migliorare e rendere più efficaci i propri sforzi sviluppando politiche coordinate e coerenti nella lotta al traffico illegale di armi, il G8 ha deciso di non autorizzare l'esportazione di armi leggere in quei paesi dove sussiste un comprovato rischio che tali armi possano essere utilizzate per azioni di repressione o aggressione verso un altro paese, convenendo nel contempo di assicurare che le proprie decisioni in materia di licenze di esportazione rispettino la moratoria ECOWAS sull'importazione, esportazione e produzione delle armi leggere approvata nell'ottobre del 1998. Il G8, in tal senso, ha invitato gli altri paesi esportatori ad adottare tale politica. Per quanto concerne la lotta ai traffici illeciti di armi leggere, il G8, nel richiamare l'importanza fondamentale del rispetto degli embarghi stabiliti dalle Nazione Unite, ha incoraggiato i paesi e le regioni direttamente colpiti da tali fenomeni a promuovere una maggiore trasparenza con l'adozione di misure quali lo scambio di informazioni sui traffici e la registrazione delle armi leggere. In tal senso il G8 ha offerto la propria assistenza tecnica e finanziaria a favore di quei paesi che intendono procedere concretamente per una riduzione della quantità eccessiva di armi leggere presenti sul proprio territorio.
2) Conflitto e sviluppo
La pace e la stabilità democratica sono pre-condizioni indispensabili per la crescita e lo sviluppo sostenibile. In tal ottica la cooperazione allo sviluppo ha un ruolo fondamentale per il raggiungimento della pace e della stabilità. In qualità di maggiore donatore in assoluto il G8 può svolgere un ruolo determinante, con la propria politica di cooperazione allo sviluppo e in coordinamento con le principali istituzioni finanziarie internazionali, per la promozione delle istituzioni democratiche e legislative e per il miglioramento delle capacità di gestire, in un'ottica di sviluppo sostenibile, le risorse umane, naturali e finanziarie da parte dei paesi che si trovano in aree conflittuali.
3) Traffico illecito dei diamanti
Il G8 ha ribadito le proprie preoccupazioni sull'utilizzo dei traffici illeciti di beni, quali i diamanti in Africa, per alimentare i conflitti e le crisi internazionali. Preservando gli interessi legittimi dei produttori e del commercio dei diamanti che agiscono legalmente, il G8 ha deciso di cooperare con le diverse parti in causa ( i governi dei paesi produttori, i paesi vicini ad essi, i paesi con i principali mercati di scambio al pari delle organizzazioni regionali e del settore privato) al fine di bloccare i traffici illeciti ed invitando nel contempo i produttori e i compratori di diamanti ad adottare specifiche misure contro di essi. Il G8, in particolare, ha manifestato il proprio sostegno a favore dell'attività svolta dalle Nazioni Unite in Angola e nella Repubblica democratica del Congo, invocando la necessità di urgenti misure di cooperazione con il governo della Sierra Leone per un controllo più efficiente sulla produzione dei diamanti in questo paese.
4) I bambini nei conflitti armati
A volte partecipanti diretti, troppo spesso vittime predestinate, i bambini sono tra le diverse categorie della società quella che più direttamente ed in modo drammatico subisce gli effetti nefasti dei conflitti. Il G8 ha convenuto di agire in tutti i fori internazionali contro quei governi e gruppi armati che negano ai bambini l'accesso all'assistenza diretta o che con la loro azione li coinvolgono nei conflitti sia in qualità di vittime che di partecipanti. Enfatizzando l'importanza di un'adesione universale alla convenzione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro n°182 sull'eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, il G8 si è impegnato a promuovere, in stretta collaborazione con le Nazioni Unite, l'adozione di standards internazionali per la protezione dei diritti dei bambini attraverso anche il proprio appoggio a quanti contribuisco per una maggiore attenzione e sensibilità verso tali tematiche.
5) Il ruolo della polizia civile internazionale
Le forze di polizia civile internazionale delle Nazioni Unite giocano in materia di prevenzione dei conflitti un ruolo fondamentale grazie alla propria opera di sostegno alle autorità locali nello sviluppare le necessarie capacità per il mantenimento dell'ordine ed il rispetto della legge. Nel riconoscere tale importante contributo, il G8 ha invitato i paesi che possiedono tali expertises a fornire il proprio contributo. In quest'ottica il G8 ha sottolineato l'importanza di aiutare le Nazioni Unite a sviluppare le proprie capacità in questo settore nell'ambito delle funzioni di peace keeping attribuitele dalla Carta.
Verso Genova 2001
Il 19 marzo scorso il CPOM si è riunito per la prima volta sotto la Presidenza italiana: oltre ai temi già affrontati sotto la Presidenza giapponese, il gruppo dovrebbe affrontare - come indicato dai Ministri degli Esteri del G8 nel documento di Miyazaki del 13 luglio 2000 - anche le tematiche "donne e conflitto" e "il ruolo delle società private" (corporate responsibility).
G8 Miyazaki Initiatives for Conflict Prevention - Miyazaki, 13 July 2000
Source: Italia, Ministero degli Affari Esteri (all accessible at https://www.esteri.it/g8/docum.htm)
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